Progetti di ricerca e innovazione sociale conclusi:
Lavoro da remoto e conciliazione lavoro e famiglia
Dal 2020 al 2023
L’avvento delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19 ha obbligato numerose organizzazioni (97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle PM secondo l’Osservatorio Smart-Working del Politecnico di Milano) ad attrezzarsi per consentire ai propri dipendenti di lavorare dalle proprie abitazioni (smart-working). In proposito, ad oggi si stima che siano circa 7 milioni le persone occupate in smart-working sul territorio nazionale.
Per la maggior parte di queste, il passaggio verso il lavoro da remoto è avvenuto in modo improvviso e caotico. È noto che tale modalità di lavoro abbia un impatto sul benessere dei lavoratori e sulla loro vita lavorativa e familiare.
L’indagine “Lavoro da remoto e conciliazione lavoro-famiglia" su iniziativa di Agenzia per la coesione sociale, la famiglia e la natalità della Provincia Autonoma di Trento, condotta dalla Fondazione Franco Demarchi e dal Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (Laboratorio we.be.wo) dell’Università di Trento, si pone l’obiettivo di analizzare i processi che legano le caratteristiche dello smart working, la conciliazione vita-lavoro, il benessere delle persone e la produttività delle organizzazioni.
Sito web
Lavoro da remoto e conciliazione
Team di lavoro
Lorenzo Avanzi
Michela Vignoli
Altri enti coinvolti
Agenzia per la coesione sociale della Provincia Autonoma di Trento
Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento (Laboratorio we.be.wo)
Tag
#valutazione
WHODAS. Migliorare il sistema della valutazione e della protezione sociale della disabilità in Italia
Il progetto si svolge dal 2022-2023
La frammentarietà della legislazione italiana in materia di disabilità e il tipo di valutazione della disabilità (basata su un concetto medico e non in linea con gli standard ICF) ha dirette implicazioni sul livello di efficacia con cui il Paese è in grado di riconoscere le capacità di funzionamento delle persone con disabilità, fornire loro un sostegno adeguato e sviluppare politiche inclusive ed efficaci.
Questo ha portato l’adozione, da parte delle Regioni, di molteplici approcci, alimentando le disuguaglianze anche tra territori. Queste diversità nel sistema si traducono nella frammentazione del sistema di protezione sociale per le persone con disabilità, con un gran numero di diverse detrazioni fiscali e benefici sociali, a seconda di tipo e grado di disabilità e della regione in cui le persone vivono.
La riforma della disabilità è una priorità per il Governo italiano, che ha ottenuto il supporto tecnico dell’OCSE per:
- migliorare il sistema di accertamento della condizione di disabilità così da conformarsi ai principi della CRPD e della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute;
- aumentare la qualità e l’efficacia dei servizi pubblici per l’assistenza e garantire adeguati standard di vita alle persone con disabilità.
Questo progetto ha la finalità di sostenere l’Italia nell'elaborazione, sviluppo e attuazione di riforme che aumentino l’adeguatezza della valutazione della disabilità e del sistema di protezione in Italia. Il progetto prevede il coinvolgimento delle regioni Trentino, Campania, Lombardia e Sardegna.
In accordo con l’UMSE Disabilità ed integrazione socio-sanitaria della PAT e in collaborazione con la Medicina legale (APSS), la Fondazione Demarchi realizza il progetto pilota in Trentino.
Team di lavoro
Michela Casalini
Emma Rotolo
Altri enti coinvolti
Direzione dell'OCSE per l'occupazione, il lavoro e gli affari sociali (ELS)
Direzione generale per il sostegno alle riforme strutturali (DG REFORM)
Ministero per la disabilità – Dipartimento per le politiche a sostegno delle persone con disabilità
Centro OCSE di Trento per lo Sviluppo Locale
UMSE Disabilità e integrazione socio-sanitaria della Provincia Autonoma di Trento
Per la regione Trentino:
Percorso partecipato con i Centri diurni della Provincia Autonoma di Trento
Il progetto si svolge da ottobre 2021 a settembre 2022
Il progetto, previsto dalla deliberazione provinciale n. 2174/2019, ha come obiettivo “di valutare complessivamente l’attività dei Centri diurni in una prospettiva di potenziamento, di miglior appropriatezza e di maggior integrazione nella rete complessiva dei servizi per gli anziani” (cit. “Verbale di deliberazione della giunta provinciale” n. 2233), anche in vista della messa a regime del modello organizzativo di Spazio Argento.
Il tavolo di lavoro composto da rappresentanti della Provincia Autonoma di Trento, dell’APSS, dei servizi sociali delle Comunità di Valle, di UPIPA, Consolida, ha concordato il coinvolgimento della Fondazione Franco Demarchi per la gestione di un percorso partecipato con i Centri diurni e i servizi territoriali, per avviare una riflessione sul modello organizzativo, introdurre azioni migliorative, sviluppare uno strumento/scheda di rendicontazione delle attività dei Centri diurni.
Il percorso partecipato ha previsto il coinvolgimento di tutti gli interlocutori con strumenti differenti: con i Centri diurni sono stati organizzati degli incontri strutturati, per le Cure Primarie sono stati predisposti due questionari con domande aperte mentre i servizi sociali territoriali hanno compilato una scheda di raccolta osservazioni.
Sono stati fatti poi degli incontri di plenaria con i soggetti coinvolti, suddivisi per area territoriale, per la restituzione di quanto emerso dalle informazioni precedentemente raccolte. Infine è stato elaborato un report finale, riportante gli elementi emersi nel percorso partecipato con i Centri diurni, al fine di riflettere sul modello organizzativo e introdurre azioni migliorative, insieme ad una proposta di strumento/scheda di rendicontazione delle attività dei Centri diurni.
Team di lavoro
Emma Rotolo
Michela Casalini
Altri enti coinvolti
Servizio Politiche Sanitarie e per la non autosufficienza della Provincia Autonoma di Trento
Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS)
Referenti dei Servizi sociali territoriali
Tag
#accompagnamentoemonitoraggio
#valutazione
PlurAlps: Enhancing Capacities for a Pluralistic Alpine Space
Il progetto si svolge dal 2016 - 2019
Il progetto ha le sue basi nella fase di profondo cambiamento, in termini culturali e sociali, oltre che economici, che le zone alpine stanno vivendo in questi ultimi anni. L’area alpina sta vivendo le sfide combinate di un progressivo invecchiamento della popolazione e di nuovi modelli migratori. Allo stesso tempo le opportunità di innovazione sociale e di sviluppo arrivano dall’aumento della diversità culturale e dal pluralismo. Le aree alpine e le municipalità più periferiche sono specificamente investite da queste problematiche e necessitano di un supporto tecnico e di nuovi approcci per lo sviluppo di una cultura dell'accoglienza, che dovrebbe essere da loro attivata e implementata in maniera credibile.
Il progetto PlurAlps punta a sviluppare e promuovere tale cultura dell’accoglienza e a incrementare l'attrattività territoriale e la coesione sociale nelle aree alpine attraverso servizi e pratiche di integrazione dei migranti innovativi, al fine di consentire alle municipalità di essere maggiormente coinvolte nella pianificazione delle attività sociali, considerando gli aspetti di diversità culturale e di qualità della vita di tutti i cittadini.
Il progetto PlurAlps mira a sviluppare strumenti di analisi a medio e lungo termine per la pianificazione sociale e per lo sviluppo di comunità, applicabili in tutti i paesi coinvolti. Gli strumenti saranno costruiti attraverso un’analisi mirata delle comunità locali e capitalizzeranno le conoscenze prodotte in progetti precedenti. Progetti pilota sull'integrazione sociale, sull'innovazione economica e sulla gestione dei paesaggi Alpini da parte dei migranti saranno implementati in diverse municipalità e regioni dei paesi coinvolti.
Il progetto è va da novembre 2016 a ottobre 2019 ed è inserito all’interno della Priority 1 – Innovative Alpine Space, e nell’obiettivo specifico Increase capacities for the delivery of services of general interest in a changing society.
Il budget del progetto, considerati tutti i partner, è di 2.429.998 euro, di cui 2.065.498 euro co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso i programmi Interreg Spazio Alpino.
Partner di progetto:
Regional Development Vorarlberg eGen (AT)
Regional Development Agency Upper Styria East Ltd (AT)
CIPRA (AT)
Auvergne Rhone-Alps Region (FR)
Community Network Alliance in the Alps (AidA) (DE)
European Academy of Bozen/Bolzano (EURAC) (IT)
Piedmont Region (IT)
Franco Demarchi Foundation (IT)
Urban Planning Institute of the Republic of Slovenia (SI)
Lucerne University of Applied (CH)
Sito di progetto:
Materiali:
presentazione del progetto Pluralps
Misure presentate al Premio Puralismo Alpino 2018
Video promozionale del progetto (EN, DE, ITA, FR, SLO)
Empowerment multilivello del sistema locale per l'integrazione dei migranti legali
Il progetto si conclude nel 2018
Il progetto ha come finalità generale l’impostazione di un percorso di miglioramento, e in alcuni casi di revisione, delle modalità con le quali si promuove il radicamento nel territorio delle famiglie immigrate, a partire dalle pratiche di accoglienza e di accompagnamento dei percorsi individuali. Da questo punto di vista, il progetto approfondisce una serie di ambiti-obiettivo che richiamano altrettante tappe di un processo integrativo sociale ed economico che deve essere ripensato in profondità:
- miglioramento delle pratiche accoglienza, con particolare riferimento alle persone di più recente insediamento, ovvero ai soggetti, anche residenti da tempo, che per i motivi più disparati vivono fasi di difficoltà del loro percorso;
- efficientamento dei servizi anagrafici e documentali, per favorire un accesso più puntuale ed informato a un settore cruciale quale è quello burocratico e del riconoscimento formale del proprio status;
- promozione dell’agio, dai servizi sanitari all'accompagnamento sociale intesi quali settori in cui vengono promossi i più fondamentali diritti personali in relazione alla tutela della salute e al sostegno solidale nei momenti di difficoltà;
- azione di orientamento rispetto a ad un mercato del lavoro in fase di profonda trasformazione, fondamentale proprio nel momento in cui occorre ripensare più efficienti pratiche di riallocazione della forza lavoro;
- accompagnamento nel mercato dalla casa, quale luogo non solo di abitazione, ma prerequisito necessario, attraverso la residenza, per l’esercizio dei diritti personali e per l’accesso ad una molteplicità di servizi;
- promozione della formazione per la valorizzazione del capitale umano, finalizzato all'acquisizione di nuove competenze, ovvero alla valorizzazione di quelle eventualmente acquisite ma non ancora formalmente riconosciute;
- promozione dei servizi finanziari, per forme sostenibili di accesso al credito al consumo, ovvero per la revisione, l’integrazione, il miglioramento degli strumenti connessi all'investimento nel campo dell'autoimprenditorialità, intesa quale frontiera avanzata di valorizzazione delle capacità di autodeterminazione economica degli individui.
Il progetto è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Obiettivo nazionale 2. Integrazione - 02- Promozione dell'accesso ai servizi per l'integrazione lett e).
Partner di progetto
Provincia Autonoma di Trento - Dipartimento salute e solidarietà sociale
SPROUT, Same PROfiles for Unique Training in ECEC service
Il progetto ha una durata di 18 mesi (2017-2018)
La necessità di investire sul capitale umano sin dalla prima infanzia è oggetto di attenzione sia della comunità scientifica che dell’UE. A fronte di questo interesse, l’Europa presenta un panorama molto variegato riguardo l’organizzazione dei servizi ECEC e la professionalità richiesta allo staff che lavora con i bambini più piccoli.
Un 1° modello, tipico dei paesi nordici, Lettonia e Slovenia organizza la cura per la prima infanzia in una struttura unica indipendentemente dall’età dei bambini dove insegnanti o educatori sono accompagnati da altre categorie professionali. Il 2° modello, più diffuso in Europa e adottato in Italia, prevede che i servizi ECEC siano organizzati in strutture diverse in funzione dell’età dei bambini (di solito da 0 a 3 anni e da 3 a 6 anni), queste offerte dipendono spesso da Ministeri o strutture locali diversi. Solo in alcuni paesi, questi due modelli coesistono (Danimarca, Grecia, Spagna, Cipro e Lituania). In Italia, dove prevale il modello “splittato”, sempre più manifesta è la volontà di avviare “il raccordo dei due sistemi per ampliare l’offerta educativa per i bambini da 0 a 3 anni e quella di istruzione per i bambini da 3 a 6 anni”.
Riguardo i profili professionali degli educatori nei servizi ECEC si nota un’alta disomogeneità rispetto alla formazione iniziale sia in Europa sia sullo stesso territorio italiano ed è per lo più assente la riflessione sulla qualità e quantità di quella continua. In Europa la situazione è altamente differenziata, con estremi che vanno da paesi in cui è sufficiente un diploma di scuola superiore, a quelli in cui esistono percorsi di specializzazione post-universitari. In Italia non esiste un profilo unico della figura dell’educatore della prima infanzia e la formazione iniziale richiesta si differenzia territorialmente. Questa situazione ha più conseguenze fra le quali: l’impossibilità di mobilità lavorativa da uno stato membro all’altro oltre che all’interno dello stesso territorio nazionale, come è il caso dell’Italia; una differenza territoriale significativa nella qualità offerta dai servizi ECEC, una disomogeneità nella formazione continua degli educatori.
Dato questo scenario risulta di assoluta importanza avviare una riflessione comunitaria sul profilo dell’educatore nei servizi ECEC e sulla formazione continua. Questo progetto, co-finanziato dal programma Europeo Erasmus* 2014–2020, risponde alla necessità di garantire a livello nazionale e internazionale una formazione iniziale omogenea all’educatore della prima infanzia ed una formazione continua che sia allineata ai bisogni ed alle opportunità offerte dal mercato del lavoro e agli eventuali sviluppi normativi nazionali.
Partner di progetto
ENAIP – Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale
Sito di progetto
Abstract
SPROUT, Same PROfiles for Unique Training in ECEC service
Ricercazione per la “Sensibilizzazione sull’attività degli Amministratori di Sostegno in Provincia di Trento"
Il progetto si conclude nel 2017
Dal 2006 in Trentino è operativo il Progetto per l’Amministratore di Sostegno (AdS) in Trentino che ha come obiettivo la realizzazione di un sistema stabile di informazione, formazione e supporto sul tema dell’AdS. Dal 2007 è attivo il Comitato per l’Amministratore di Sostegno prima e poi, dal 2008 ad oggi, come Associazione Comitato proprio con l’obiettivo principale di costituire un sistema permanente di promozione, formazione e supporto per coloro che si trovano a confrontarsi con la tematica e a svolgere l’incarico di AdS.
Nel tempo tale istituto giuridico si è diffuso nel territorio, creando opportunità, per gli assistiti, impensabili fino a qualche anno fa in cui era la “tutela” l’opzione principale possibile. L’Associazione Comitato, in accordo con la Provincia Autonoma di Trento, si è posta l’obiettivo di capire come poter diffondere tale istituto giuridico non solo attraverso gli attuali canali più frequenti, cioè i legami famigliari o le assegnazioni dirette del tribunale, ma anche attraverso la stimolazione di partecipazione volontaria.
Tale approfondimento viene realizzato in un contesto specifico, quello delle valli di Non e Sole, in cui la distanza dal Tribunale più vicino, è spesso foriera di problematiche organizzative e legate ai vissuti degli AdS. Come indicato dal Comitato per l'Amministratore di Sostegno in Trentino, le finalità generali sono:
- Integrazione dei vari stakeholder legati alla figura dell’Amministratore di Sostegno
- Diffusione di informazioni sulla figura dell’Amministratore di Sostegno, anche in un’ottica di aumento delle adesioni/disponibilità (coinvolgere, reclutare, …)
- Sviluppo di una comunità professionale per gli Amministratori di Sostegno, lavorando sul rafforzamento dell’identità professionale.
Partner di progetto
Comitato per l'Amministratore di Sostegno in Trentino
GenerAzioni AL LAVORO - prospettive di benessere e conciliazione per la donna che è madre e figlia
Il progetto si conclude nel 2017
L’aumento dell’occupazione per le donne in età avanzata contribuisce da un lato all'invecchiamento attivo e ad un’inclusione sociale maggiore, ma dall’altra parte presenta inevitabili problematicità di conciliazione e di preservazione dell’equilibrio e del benessere tra vita privata e lavoro.
Il progetto è stato finanziato dall'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento (competente in materia di politiche di pari opportunità) e si propone d'indagare quella che viene definita “generazione sandwich”, schiacciata tra responsabilità familiari e figli ancora a carico, cura e assistenza a genitori anziani e impegni e ritmi di lavoro via via più elevati e prolungati nel tempo. Tutto questo mette a dura prova il ruolo della donna (dato che ancora oggi il carico di lavoro familiare pesa molto di più sulle donne che sugli uomini) e a rischio il benessere psicofisico con conseguenti ricadute sulla qualità della vita personale e familiare.
L’intento del progetto è approfondire la conoscenza delle situazioni di vita delle donne nella fascia di età dai 55 ai 64 anni e di analizzare e diffondere interventi specifici o buone pratiche per ridurre ostacoli che, direttamente o indirettamente, impediscono la realizzazione delle pari opportunità nel nostro territorio.
In particolare gli obiettivi del progetto, realizzabili attraverso analisi desk, interviste a figure esperte e questionari, sono:
- Analizzare le caratteristiche della conciliazione vita lavoro delle donne nella fascia d’età 55-64 in Trentino
- Identificare linee guida o indicazioni di possibili interventi a sostegno delle donne sia in ottica di conciliazione vita-lavoro che di benessere e invecchiamento attivo
- Promuovere progetti/esperienze/sperimentazioni quali buone pratiche.
Partner di progetto
Consigliera di Parità provinciale
Cisl Trentino Funzione Pubblica
DE SENECTUTE 2.0
Obiettivo principale del progetto “DE SENECTUTE 2.0” è la comprensione delle opportunità e delle implicazioni nei termini di educazione permanente ed engagement che la tecnologia, e nello specifico il WEB 2.0, può avere per la popolazione anziana.
L’Europa sta invecchiando: le persone over 65 rappresentano oggi uno dei più ampi gruppi sociali, con un tasso di crescita superiore a quello della popolazione nel suo insieme. All’interno delle analisi sociali, politiche, educative ed economiche che cercano di affrontare il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, negli ultimi anni le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICTs) hanno iniziato a svolgere un ruolo di primo piano rientrando nell’orizzonte delle politiche sociali sempre più mirate ad incentivare l’“aging in place”, ovvero il processo di invecchiamento presso la propria abitazione, ed a promuovere un partecipazione attiva, ovvero il civic engagement, nell’ottica della strategia “life long learning”.
Di conseguenza la quotidianità della popolazione anziana è sempre più pervasa dalle nuove tecnologie ICT anche se raramente progettate sulle caratteristiche sociopsicologiche delle persone anziane, sui loro bisogni ed esigenze ed in grado quindi di supportare un’educazione permanente nella terza età e un processo di partecipazione attiva degli anziani sia nella creazione di conoscenza sia nella valutazione delle politiche di welfare ad essi dedicate.
Se infatti poco si conosce sui fattori che possono sostenere una formazione centrata sulle nuove tecnologie all’interno dell’educazione scolastica e dei giovani, sono praticamente inesistenti gli studi che approfondiscono la relazione fra tecnologie e terza età nell’ottica dell’educazione permanente e della partecipazione attiva.
Il progetto è stato co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, l’IRSRS è stato coinvolto come soggetto proponente.
Materiali
Report di progetto e opuscolo Life Memory Laboratorio di digital Storytelling
Partner di progetto
Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'informazione dell'università degli Studi di Trento (Disi)
MOUNTAIN LIKE: alla scoperta di come i giovani trentini vivono la montagna
Molto è stato scritto sul rapporto fra montagne trentine e turisti, poco si sa invece della relazione fra i giovani trentini ed il loro territorio. Il presente progetto si pone l'obiettivo di colmare tale lacuna conoscitiva facendo emergere le motivazioni che spingono i giovani ad andare in montagna, i loro riferimenti di attrazione e le aspettative che nutrono verso tale territorio, allo scopo di attuare azioni e campagne di sensibilizzazione adeguate che permettano di avvicinare i giovani alla montagna e contrastare i fenomeni di spopolamento ed invecchiamento che interessano le zone alpine del Trentino.
Nella ricerca verranno coinvolti giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni provenienti sia dalla Valle dell'Adige sia dai territori montuosi dell'arco alpino. Sarà quindi strutturata una specifica indagine che ci consentirà di costruire e strutturare un modello interpretativo rappresentativo degli atteggiamenti dei giovani trentini nei confronti della frequentazione della montagna, che consenta di comprendere le loro preferenze e i loro comportamenti di fruizione di quanto la montagna ha da offrire.
Per raggiungere tali scopi adotteremo una combinazione di metodologie qualitative e quantitative che ci consentiranno sia di rilevare i fenomeni sociali che caratterizzano la relazione tra i giovani trentini e il territorio montano d'appartenenza, sia di dare una dimensione a tali fenomeni, attraverso la raccolta di dati che siano rappresentativi della popolazione di riferimento e delle sue caratteristiche e peculiarità.
L'architettura del progetto presenterà una struttura modulare nella quale a ciascuna fase corrisponderanno output conoscitivi specifici che, da una parte saranno riconoscibili e direttamente spendibili, dall'altra fungeranno da input per strutturare le fasi successive. Il progetto è stato co – finanziato dall’Accademia della Montagna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto.
Materiali
Letizia Caporusso, Antonio Cristoforetti, Francesca Gennai, (2014) I giovani trentini e la montagna Giovani in Trentino 2013 - Quinto rapporto biennale" dell'OGI
IDECO
(Improving transparency for Department Coordinators in long term care facilities)
Il progetto ha l’obiettivo specifico di trasferire in Italia la pratica innovativa sperimentata in Germania riguardante interventi di formazione per i coordinatori di reparto che operano nell’ambito di strutture socio-sanitarie per anziani. La finalità generale del progetto IDECO è quella di migliorare la trasparenza della qualifica professionale e rendere più facilmente rilevabili le conoscenze e le competenze necessarie per la figura del coordinatore di reparto negli istituti residenziali che erogano servizi alla persona. Progetto co-finanziato dalla Comunità Europea, l’IRSRS è coinvolto come partner in un consorzio che vede coinvolti soggetti provenienti dalla Francia, Germania e Romania.
Partner di progetto
Kairos (lead partner)
Sito di progetto
Materiali
Manuale per l’implementazione del modello formativo
FORTH: from non FORmal and informal learning to a flexible Training system for Healthcare workers
Il progetto è stato co – finanziato dalla Comunità Europea sulla call for proposal per Lifelong Learning Programme – EACEA/15/2011 L’IRSRS ha ricoperto il ruolo di lead partner del progetto. Il progetto intende sensibilizzare a livello nazionale sul tema della certificabilità delle competenze acquisite attraverso apprendimenti non formali e informali, stimolando l’elaborazione di strategie nazionali e un maggior coordinamento tra politiche formative e del lavoro con riferimento alla figura dell’operatore socio sanitario (OSS).
La figura dell’operatore sociosanitario sta diventando sempre più centrale perché trasversale al settore sanitario e sociale e capace quindi di rispondere ai bisogni emergenti legati all’invecchiamento della popolazione e alla difficoltà delle famiglie di farsi carico di situazioni di disabilità psico-fisica. È perciò cruciale che queste figure siano altamente qualificate e abbiano la possibilità di accedere a percorsi di apprendimento permanente per garantire elevati standard qualitativi dei servizi.
Partner di progetto
Con.Sud Società Consortile a.r.l.
Sito di progetto
Materiali
Formazione&Lavoro, numero monografico 2/2012, Enaip, report “The validation of skills and the ongoing training of the healthcare worker”
NETCARITY
A NETworked multisensor system for elderly people: health CARe, safety and securITY in home environment
Progetto nell'ambito del 6° Programma Quadro di Ricerca dell'Unione Europea, Priorità 2 Information Society Technologies, Call FP6-2005-IST-6 dedicata al tema Ambient Assisted Living: nuove applicazioni tecnologiche alla persone a all'ambiente domestico con cui favorire la permanenza a domicilio dell'anziano fragile in condizioni di sicurezza, autonomia e inclusione sociale e per facilitare le relazioni sociali, i care givers ed i servizi domiciliari. Il ruolo dell'IRSRS all'interno del progetto è stato quello di analizzare l’impatto delle nuove tecnologie all'interno delle abitazioni degli anziani ed individuare i requirement per lo sviluppo delle tecnologie.
Partner di progetto
Sito di progetto
http://www.netcarity.org/About.11.0.html
Materiali
Cristoforetti A., Gennai F., Rodeschini G., Home Sweet Home: The Emotional construction of places (2011), Journal of Aging Studies
Gennai F., Cristoforetti A., Larcher N., Leonardi C., Pianesi F., Zanzanaro M., Apprendere a coinvolgere: un'esperienza di ricerca partecipata per sviluppare soluzioni AAL, Forum Italiano AAL (2010) Forum italiano AAL
Cristoforetti A., Gennai F., Leonardi C., Mennecozzi C., Not E., Pianesi F., Zancanaro M., Knocking on Elders' Door: Investigating the Functional and Emotional Geography of their Domestic Space (2009) Boston, MA, USA.